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Con Tsipras: per un'Altra Europa e una nuova sinistra

Il 2014 può essere un anno di svolta. Il governo delle piccole (ma potenti) intese sta ulteriormente impoverendo il paese, alternando il solito provincialismo fatto di inciuci, scandali e corruttele al governo tecnocratico dell’austerity. La stagione delle grandi e piccole coalizioni ha svuotato ancor di più in modo sostanziale la democrazia e le sue Istituzioni, conservando e rafforzando gli stessi assetti politici e di governance che hanno generato la crisi. Cresce in maniera preoccupante, in Italia come in altri paesi, un clima sempre più favorevole al populismo, ai nuovi nazionalismi, xenofobi e autoritari. Questo è soprattutto il frutto delle politiche degli ultimi anni, ma è anche l’esito dell’inefficacia dell’azione politica delle sinistre europee che, sul terreno del liberismo economico e…

Thatcher e Blair, Berlusconi e Renzi

Una volta domandarono a Margaret Thatcher quale fosse stato il suo più grande successo, lei rispose senza esitazione: “Il New Labour” di Tony Blair. Se oggi qualcuno domadasse a Silvio Berlusconi quale sia stato il suo più grande successo potrebbe a ragione rispondere: il PD di Matteo Renzi. La vera vittoria non è quella elettorale: vinci quando l'avversario adotta - senza più residui nè incertezze, in maniera definitiva e "innocente" - il tuo medesimo orizzonte ideologico, il tuo linguaggio, la tua idea di mondo. Non si tratta solo di una vittoria ideologica, si tratta anche di una compiuta trasformazione antropologica, che mescola istintivo neoliberismo, patologico narcisismo, maschilistico decisionismo ed una concezione orgogliosamente padronale di qualsivoglia soggetto collettivo (partito, istituzione, comunità)

Ripensare la democrazia rappresentativa tra costituito e costituente

Articolo tratto dal terzo numero dei Quaderni Corsari, scarica la tua copia. Il rapporto tra forme della democrazia e Costituzione si presta a un dibattito particolarmente suggestivo, se lo si indaga alla luce del processo di crisi che lo investe. Benché si registri un’ampia condivisione circa la necessità di ripensare le forme classiche della democrazia rappresentativa, a fronte della inarrestabile crisi dei corpi intermedi (partiti e sindacati), il dibattito diventa più aspro e meno ecumenico quando a salire sul banco degli imputati è la Costituzione.

Winner Taco sì, coglioni no, valore boh

La notizia del giorno, più dei balletti tra Renzi e Letta, è indubitabilmente questa. No, non è sbagliato il link. In questi giorni, sulle nostre bacheche facebook si è parlato – incredibile a dirsi – di qualcosa di realmente interessante: qualcosa che meriterebbe di finire sui libri di storia (o forse almeno di quella economica, che per chi si aggira nella parte sinistra del mondo non è poi così irrilevante). Due giovani, nel loro tempo libero, partendo da una pagina facebook e una passione d’infanzia, riescono a far cambiare le strategie di vendita - che dico: di pro-du-zio-ne di un’azienda. O meglio, del colosso mondiale del settore: la Algida.

Forma partito e riforma della politica alla fine della Seconda Repubblica

Questo articolo è tratto dal 3° numero dei Quaderni Corsari. SCARICA LA TUA COPIA Di crisi dei partiti si parla da almeno trent’anni. Il mondo è cambiato, la politica è cambiata, esistono tanti modi per partecipare alle decisioni collettive senza avere una tessera in tasca, e questa è stata ed è anche l’esperienza individuale di chi scrive. Allora perché la crisi dei partiti è un problema, per la sinistra, per i movimenti, per chi in generale è interessato al cambiamento? Non è questa la sede per un’approfondita rassegna della questione del partito da Lenin all’operaismo italiano passando attraverso Michels e la socialdemocrazia tedesca. Ma una cosa va detta: dal 1944 in poi, i partiti, nel sistema politico italiano, sono stati…

Politica e società nel movimento operaio e socialista. Appunti per una traccia storica

Questo saggio è stato pubblicato per la prima volta nel giugno 2011 in P. Ferraris, Ieri e domani. Storia critica del movimento operaio e socialista ed emancipazione dal presente, Edizioni dell'Asino, Roma 2011. Una vasta area di raggruppamenti sociali impegnati nella sperimentazione di nuove pratiche sociali (volontariato, cittadinanza attiva), in iniziative di economia solidale (commercio equo e solidale, banca etica, cooperative sociali) e in esperienze di neo-mutualismo e auto-aiuto esprime una rinnovata domanda di storia, va cercando punti di riferimento in un’altra tradizione della sinistra. Questo avviene mentre assistiamo a una gigantesca e irresponsabile liquidazione e svendita del patrimonio di memoria dei duecento anni di ricche e tormentate vicende del movimento operaio e socialista europeo. SCARICA LA TUA COPIA DEI…

Congedo corsaro dall'anno che è stato

Secondo la leggenda, antiche popolazioni dell’America centrale celebravano la fine dell’anno, che non cadeva proprio il 31 dicembre, con l’accensione di un fuoco, appiccato quasi per sospendere temporaneamente il tempo che passava e abdicare da ogni pensiero negativo. In molte delle religioni ancestrali e in molti tra i riti moderni, il Capodanno è il momento della rinascita: un ciclico passaggio tra la vita che è stata con il nuovo anno che arriva. Oggi, con Il Corsaro, ripercorriamo sei fra immagini, storie e personaggi che quest’anno ci hanno ricordato che un altro mondo è ancora possibile.

Quaderni corsari: introduzione al terzo numero

«Il problema non è la caduta, ma l’atterraggio». Così recita la celebre frase de L’Odio, il film di Mathieu Kassovitz sulle banlieues parigine. Ci è ignoto a che punto della caduta siano le nostre vite, la nostra società, ma di certo, nell’epoca del post-tutto, alla sensazione di essere «bloccati in un’eterna transizione» – di cui scriveva Vittorio Foa – si è unita quella della caduta perpetua, si precipita così a lungo da scordarsi che a un certo punto arriva il contatto con il suolo, e che fa male. Precipitiamo, tra le macerie, sulle macerie, senza avere gli strumenti adeguati per reggere l’impatto. Assistiamo a un cambio d’epoca (che è cosa ben più drastica di un cambiamento epocale), confrontandoci con la…

I forconi: le larghe intese e la strategia della bassa tensione

Il 12 dicembre è sempre una data significativa. La bomba di piazza Fontana a Milano ha segnato la memoria meneghina, ma soprattutto ha fornito delle chiavi di lettura dei fenomeni politici. La strategia della tensione ci ha spiegato quanto si possa indurre una azione per legittimare la reazione: quando l'obiettivo è distruggere il campo del dissenso, i mezzi indiretti possono essere molto più efficaci di quelli diretti.  
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