Fonderie Pisano, la guerra fra poveri nel cuore di Salerno
“Tu tien a battagl’ ncap’? Nuj teniamo la guerra” urla l’operaio a Martina, giovane ambientalista salernitana in presidio permanente in una piccola tenda appena fuori i cancelli della fabbrica. Succede anche questo mercoledì 16 marzo a Salerno in un mezzogiorno di fuoco ai piedi delle ciminiere sbuffanti delle Fonderie Pisano, quando decine di operai aggrediscono gli attivisti per il diritto alla salute. Subiscono i colpi anche i giornalisti di Fanpage.it, Antonio Musella e Giuseppe Pace. L’intero presidio è andato distrutto. “Ci hanno riempito di calci e pugni, mentre scappavamo ci hanno lanciato le bottiglie addosso” racconta Mauro Melone, collaboratore della testata Zerottonove, che aveva accompagnato sul posto i due cronisti. “Mi hanno dato un calcio nei testicoli” - racconta Matteo Zagaria, attivista di Rete della Conoscenza - “ho fatto i dovuti controlli all’ospedale, fortunatamente nulla di grave.” Anche Martina Marraffa è stata ricoverata presso il Ruggi d’Aragona, come gli stessi cronisti che annunciano: “siamo malconci ma stiamo bene”.