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“Sognando l'Avana” torna Peppe Lanzetta e la Napoli del bronx minore.

Ritorna Peppe Lanzetta e le periferie di una Napoli minore riprendono voce. “Sognando l'Avana” è l'ultimo romanzo dello scrittore, attore e drammaturgo napoletano che a due anni di distanza dal suo ultimo libro “Infernapoli” si tuffa nel passato dei suoi primi scritti e confeziona duecento pagine di periferia, a sud, tra il rione Incis di Ponticelli e il sogno di una fuga dal pantano di miserie e speranze interrotte.

"Napoli invasa da un fiume in piena" il comunicato del comitato promotore

pubblichiamo di seguito il comunicato del comitato "fiume in piena" che ha promosso la manifestazione contro il biocidio. Leggi anche il nostro commento della giornata.

Il 16 Novembre 2013 è stato il giorno dei cittadini, senza simboli e colori partitici. In 130 mila si sono riversati nella città di Napoli, per le strade e le piazza, uniti dalla stessa voglia di denuncia e di riscatto sociale; dalla stessa consapevolezza e dalla stessa ragione. Basta biocidio: una voce unica, solenne, che ha scandito i 10 punti del documento stilato da #fiumeinpiena e che ha riportato l'attenzione delle Istituzioni su una delle problematiche più attuali e terribili dei nostri tempi. 

16 novembre: a Napoli un #fiumeinpiena contro il Biocidio

"Chello che me fa sbandà so ll'onne" cantano i 24 Grana. Onde, anomale, non di acqua ma di gente, che ieri hanno oltrepassato il Golfo e sono entrate in città senza scavalcare le scogliere e le banchine del porto. Sono scese a Piazza Garibaldi, alla stazione centrale, a via Marina, da quelle ferraglie che ci ostiniamo a chiamare treni metropolitani o Circumvesuviana, da quegli oggetti rari che sono diventati i pullman di linea. 

Dopo Salernitana-Nocerina, uno Stato all'ultimo stadio

In questi giorni, a nord della provincia di Salerno sembra di essere tornati ai tempi della Santa Inquisizione. Quello che sta accadendo a Nocera Inferiore ha qualcosa di molto simile, con il questore di Salerno Antonio De Iesu e buona parte dei media nazionali nel ruolo degli inquisitori, mentre la fede calcistica dei “molossi” dovrebbe perfettamente incarnare Satana.

16 novembre: i fiumi in piena delle comunità che resistono

Si preannuncia una due giorni molto intensa per i movimenti italiani. Il 15 novembre gli studenti scenderanno in piazza in tutt'Italia contro la legge di stabilità e le politiche del governo delle larghe intese. Il giorno dopo, il 16 novembre, cortei legati a lotte territoriali si svolgeranno in tutta la penisola: in Val di Susa contro l'avvio dei lavori della Tav, a Pisa per riprendere il Colorificio e ripensare la proprietà privata, a Napoli un fiume in piena invaderà le strade contro il biocidio, a Gradisca si scenderà in piazza contro il CIE e per i diritti dei migranti, a Reggio Calabria per la ricostruzione del museo dello strumento musicale distrutto da un incendio.

I comitati e le reti che promuovono i cortei della Valle, della Campania, di Pisa e di Gradisca hanno realizzato questo documento comune per collegare tra loro le lotte territoriali delle comunità che resistono in una grande unica lotta.

Basta veleni, la Terra dei Fuochi è contro il termovalorizzatore per bruciare le "eco-balle"

Fonte: L'Iniziativa - "Terra dei fuochi", "disastro ambientale”, nulla di nuovo per chi vive nelle cosiddette "terre di Gomorra". Eppure le recenti dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone hanno riacceso i riflettori sulla più grande catastrofe ecologica italiana. Un’agghiacciante realtà si è posta davanti agli occhi di chi, per anni, non ha visto o non ha voluto vedere: fusti interrati, fumi tossici, cumuli di rifiuti illegali. L'emergenza ha proporzioni epocali e affrontarla appare quanto mai lungo, difficile e costoso. Le cifre pronunciate da più parti fanno accapponare la pelle fra numero di morti, tempi e costi di una bonifica talvolta impossibile.

Dalla Terra dei Fuochi alla Terra Felice

Bisogna partire da qui: dal rapporto tra “malapolitica”, camorra e un certo tipo di imprenditoria che ha lucrato sui destini delle persone, che ha prodotto un’agghiacciante scissione tra diritti e vita, tra lavoro e salute, tra giustizia e sopraffazione. La grande questione ambientale, apertasi ormai più di 20 anni fa, testimonia l’assenza di una giustizia tanto sociale quanto ambientale in grado di tutelare vita e territorio. La questione ambientale non è solo legata ai rifiuti. In Campania abbiamo il fiume più inquinato d’Europa, il Sarno, la devastazione della costa e dei mari che non ha precedenti, l’abusivismo edilizio che ha cancellato pezzi importanti di vegetazione e inaridito terreni fertili, come quelli alle pendici del Vesuvio.

Senti che puzza la Terra dei Fuochi: la democrazia dal basso che può unire l'Italia?

Roma, 18 ottobre scorso. Sono allo Stadio Olimpico, mi appresto a vedere la partita della settimana, quel Roma-Napoli che potrebbe proiettare la mia squadra a un impensabile fuga da capolista. La partita delle polemiche, quelle legate alla farsa del rinvio-o-non-rinvio, del “arrivano gli ultrà e sfasciano tutto con i blechbloc il 19”, dell’alimentare il clima di tensione che già è alta. Perché in fondo non capisco perché non dovrei essere teso, se c’è la disoccupazione giovanile che raggiunge i livelli di possesso palla della Roma de Luis Enrique, e Letta pare aver studiato alla scuola del minestraro Andreazzoli.

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