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Ripensare il calcio? Non si può restare a guardare

Ripensare il calcio? Non si può restare a guardare

Sembrerebbe una battuta. Qualcuno potrebbe pensare: "ma nel disastro in cui viviamo ci mettiamo a pensare anche al pallone?!". In un Paese che si colloca tra i primi in termini di corruzione e scandali anche nel calcio non possiamo, però, esimerci dal riflettere sullo scandalo planetario targato FIFA.

La Federazione mondiale è sempre più nell'occhio del ciclone dopo i recenti scandali. Una proprietà privata dello svizzero Joseph Blatter detto Sepp, capo indiscusso del calcio mondiale che per ben 17 anni, insieme a un manipolo di prescelti, ha fatto confusione tra la Federazione e l'omonimo gioco per console prodotto da EA Sport, pensando al calcio come a un gioco per i propri interessi. Diciassette anni in cui la Fédération Internationale de Football Association è stata affidata in subappalto a sponsor e multinazionali che, insieme ai padroni del calcio mondiale, hanno trasformato il pallone in una bolla speculativa, un impero per fare soldi attraverso i soldi.

Gli scandali nostrani e la corruzione diffusa e sistemica sembrano risibili in confronto a quelli della cricca di casa in Svizzera e alle Isole Cayman, insomma due paradisi fiscali. Chissà che ne pensa Marchionne, sponsor ufficiale di diversi club brasiliani e non solo, proprio mentre ci sono ancora migliaia di operai fuori ai cancelli di Pomigliano in cassa integrazione: concretamente con questi lavoratori si potrebbe fare un campionato intero.

Che la FIFA fosse malata lo sapevamo un po' tutti, ma facevamo finta di niente per non farci del male. Basta ricordare alcune magnifiche performance di Sepp Blatter.

1) USA ’94. Blatter sostiene che il polverone sollevato dall’FBI sia legato al fatto che la FIFA non abbia assegnato i mondiali agli americani. Ma i mondiali in Nordamerica già si sono svolti. Correva l'anno del Signore 1994: uno splendido Roby Baggio porta la nazionale a disputare la finale contro uno stellare Brasile. L'epilogo lo conosciamo tutti e Baggio oggi sembra più dispiaciuto per le uscite razziste del cinico Arrigo Sacchi piuttosto che per quel rigore sbagliato, senza dimenticare che l'errore dal dischetto arriva anche dal duo milanista Massaro-Baresi. Detto ciò, quel mondiale visse di alti e bassi soprattutto in termini economici, negli stadi ci fu una buona presenza media di spettatori, ma il pubblico televisivo e l'appeal del pubblico oltre confine stava scemando. Allora ecco il colpo di teatro, quello che ricordiamo tutti. Era il 25 giugno del 1994, la gara Argentina-Nigeria e Diego Armando Maradona, il Dio in terra che corre dietro al pallone, viene prevelato e accompagnato da un'infermiera in mondovisione per effettuare il test antidoping. Da quel momento in poi lo share inizia a schizzare e via con la pubblicità per consacrare il calcio all'altare del denaro. Maradona risulta positivo, probabilmente per un errore durante il test, ma la Federazione argentina sceglie di non fare ricorso per non inimicarsi la FIFA. Resta il dubbio sul grande manovratore Blatter, all'epoca Segretario Generale della FIFA, ostile al Pibe de Oro. Nessuna prova che il regista di quella strepitosa quanto penosa performance teatrale fosse Blatter, ma forse allo stato attuale possiamo pensare quanto meno che egli sia stato il mandante morale, per eliminare definitivamente il più grande calciatore della storia.

2) Francia ’98: in queste ore pare emergere anche un giro di mazzette sul mondiale francese, l'ultimo di fine secolo, forse quello definitivo della trasformazione del calcio. Questa volta le ombre sono su un altro pallone d'oro. Dopo una stagione straordinaria coronata con la vittoria della Coppa Uefa con l'Inter di un corsaro Gigi Simoni, il nome più importante è quello del Fenomeno all'anagrafe Luís Nazário de Lima Ronaldo. Un altro calciatore sopra le righe sia per come gioca sia per le vicende extra-calcistiche, una figura invisa alla normalizzazioneblatteriana tesa alla conservazione fine a se stessa con l'obiettivo del profitto economico. Quel mondiale finì con la vittoria dei francesi con un Ronaldo spento, offuscato e spompo. Si parlerà di una crisi epilettica per il Fenomeno. Qualcuno dice che a questo giro invece di mandare in campo un'infermiera il gotha del calcio mondiale abbia imbottito il brasiliano con un mix di farmaci e droghe. Il dubbio si fa sempre più forte alla luce dei fatti di questi giorni.

3) Sudafrica 2010: il primo decennio del nuovo secolo si chiude con il primo mondiale della storia in Africa. Sembra che anche qui ci sia l'ombra della corruzione. Ora c'è da riscattare la figura di Nelson Mandela! Una delle pagine più belle del calcio mondiale degli ultimi anni resta proprio la fotografia di Mandela che impugna sorridente la Coppa del Mondo. Sponsor, potentati economici e politici si sono impossessati del calcio, lo sport più bello del mondo e tocca a noi riprendercelo.

Blatter per dare l'impressione di essere un innovatore ha snaturato, insieme ad altri, il nostro sport da un lato con un sistema di potere reticolare e autoriproduttivo dall'altro con le scelte folli in campo meramente sportivo. Se Blatter sarà sicuramente ricordato per le sue politiche tese all'arricchimento, speriamo che finisca presto nel dimenticatoio per le scelte sportive. È lui che si è inventato la Confederation Cup, competizione per antonomasia che guarda solo al denaro, sempre lui ad aver tolto la gioia dei festeggiamenti per i gol introducendo l'ammonizione per chi toglie la maglia, ancora lui che ha sperimentato con fallimento il golden goal e il silver goal, due pagine tristi della storia del calcio mondiale anche perché hanno colpito sempre e solo la nazionale italiana di calcio (mondiale di Corea e Giappone ed europeo Belgio-Olanda). Il calcio va ripensato, subito, dal basso e dalle tante esperienze che vivono nelle città, nei quartiere e per le strade fino ad arrivare ai piccoli centri o villaggi. Serve una Rivoluzione sentimentale capace di riaccendere i cuori. Anche qui tocca a noi. Perché i nomi di queste ore per la successione del magnate svizzero sono quelli di Kofi Annan, all'Onu incapace di rendere universali i diritti in tutto il mondo, figuriamoci a gestire il calcio mondiale o Mitt Romney eterno sconfitto alla presidenza degli Stati Uniti in cerca di collocazione, straricco, conservatore, spesso razzista e soprattutto legato a grandi multinazionali, oppure ancora Michel Platini, il figlio giovane e rampante di questo sistema malato. Se questa è la prospettiva, il calcio si avvia a una morte celere. A noi invece piace sognare Diego Armando Maradona o Eric Cantona alla guida del gioco più bello del mondo, per avere ancora gli occhi lucidi e continuare ad emozionarci.

Ultima modifica ilSabato, 06 Giugno 2015 14:09
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