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Gli 80 euro? Ammazzano il diritto allo studio.

Gli 80 euro? Ammazzano il diritto allo studio.
Gli 80 €? I soldi vengono anche dai tagli, pesantissimi al diritto allo studio. Lo denuncia LINK - Coordinamento Universitario che spiega "il piano definitivo di smantellamento del Diritto allo Studio" ad opera del governo Renzi e svela "un terribile filo rosso che lega il cosiddetto decreto 80 euro (conosciuto anche come decreto IRPEF) alla futura diminuzione delle borse di studio per migliaia e migliaia di studenti.
 

"Decreto 80 euro": il cappio al collo delle Regioni

 
L'art. 46 del Decreto IRPEF ha previsto che le Regioni italiane dovessero mettere a disposizione dello Stato 500 milioni euro per l'anno 2014, da far rientrare nel Patto di Stabilità Interno (PSI).

La Conferenza Stato - Regioni sceglie le vittime

 

La cifra dei 500 milioni di euro è stata successivamente individuata da un'Intesa della Conferenza Stato - Regioni stipulata in data 29 maggio 2014 e riguardava Fondi per Trasporto pubblico locale, Libri di testo, finanziamenti per persone affette da Disabilità e fondi per le Borse di studio universitarie.
Proprio dal capitolo del Diritto allo Studio le Regioni sono state costrette a sacrificare sull'altare del Patto di Stabilità 150 milioni di euro, ossia la somma del Fondo Integrativo Statale per le borse di studio precedentemente svincolato dal PSI tramite il c.d. "Decreto l'Istruzione riparte" (Dl 104/13 poi convertito con la L. 128/13) e dalla Legge di Stabilità del 2013 (L. 147/13).

 

Il Decreto Sblocca Italia ammazza il Diritto allo Studio universitario

Alla metà di settembre il Governo Renzi sancisce, con una "manovra a tenaglia" operata dall'art. 42 comma 1  del c.d. "Decreto Sblocca Italia  del c.d. "Decreto Sblocca Italia"), che i 150 milioni di euro del Diritto allo Studio universitario dovranno essere vincolati al Patto di Stabilità e che le risorse dell'annuale Decreto di Riparto del FSI dovranno essere spese entro il 31 dicembre 2014, pena la restituzione allo Stato, sebbene il riparto in questione venga ormai da anni emanato proprio nel mese di dicembre rendendo impossibile qualsiasi impegno di spesa e quindi e certa la restituzione.

 
"Matteo Renzi ha nascosto all'intero Paese una manovra tremenda – dichiara Alberto Campailla, Portavoce di LINK - Coordinamento Universitario – che porterà all'impossibilità materiale di pagare migliaia e migliaia di borse di studio e che obbligherà tantissimi studenti ad abbandonare gli studi vedendosi negato un diritto costituzionale.
LINK - Coordinamento Universitario scenderà venerdì 10 ottobre in tantissime piazze italiane al fianco di studenti medi, precari e docenti per chiedere l'immediato stop al Decreto Sblocca Italia, in discussione nell'VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici del Senato.
Lo smantellamento dell'Università e del Diritto allo Studio che tutti i precedenti Governi non erano mai riusciti a compiere, sta per concretizzarsi nel più totale silenzio.
"Pretendiamo – conclude Alberto Campailla di LINK – da tutte le forze politiche una chiara e netta assunzione di responsabilità politica: salvare il futuro delle studentesse e dei beneficiari di borsa di studio, in caso contrario la risposta degli studenti sarà quella di una mobilitazione permanente."
Ultima modifica ilLunedì, 13 Ottobre 2014 12:43
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