Cile: il movimento studentesco e la vittoria elettorale

Ognuno dei quattro candidati ha ricevuto la maggioranza dei voti nei distretti in cui sono stati nominati: Giorgio Jackson, è stato il più votato, con  il 46 %  dei voti nel distretto 22 di Santiago, capitale del Cile,  Karol Cariola  ha raccolto il 38% dei voti nel 19 ° distretto di Independencia e Recoleta. Infine , Gabriel Boric il 26% dei voti nel distretto 60 di Magellano regione a sud del paese.

Si concludono così i quattro anni di governo del primo presidente cileno di centro destra nel dopo Pinochet, Sebastian Pinhera, ma la sfida è ancora aperta tra le due candidate Michelle Bachelet del Partito Socialista cileno, già presidente dal 2006 al 2010, e l’ex  ministra del Lavoro Evelyn Matthei canditata del centro destra che finora ha sfondato poco sui sondaggi. Il ballottaggio si svolgerà il 15 dicembre.

Al di là dell’esito finale il dato cileno è senza dubbio positivo: da marzo 2014 4 rappresentanti del movimento studentesco potranno contribuire al cambiamento delle riforme in materia d’istruzione, con la forza delle rivendicazioni che negli anni hanno portato nelle piazze cilene migliaia di studenti e studentesse contro un sistema d’istruzione privatizzato de facto.

Le rivendicazioni del movimento studentesco cileno sono incentrate principalmente sulla richiesta d’abolizione del sistema dei voucher scolastici nella scuola d'infanzia, nella scuola primaria e in quella secondaria e sulla richiesta di un cambiamento radicale del sistema di finanziamento universitario che sopperisce ai tagli statali con le rette di iscrizione anche nelle università pubbliche tra le più alte del mondo (dati OCSE) e un piano di prestiti garantiti dallo stato che permette a banche private di finanziare il diritto allo studio.

Le proteste cilene contro la privatizzazione dell'istruzione sono state per i cileni il simbolo di una lotta per la giustizia sociale a tutto campo, per gli studenti italiani e di molti paesi europei sono state un modello cui guardare, consapevoli che il processo di dismissione dell'istruzione pubblica riguarda tutti. È per questo che  le manifestazioni  studentesche della stagione 2010-2011 italiane e cilene sono sempre sembrate complementari, come se la vera linea dell’equatore che separasse le une dalle altre fosse in realtà una linea temporale: mentre gli studenti cileni chiedevano di ritornare ad un sistema pubblico, gli studenti italiani lottavano contro la privatizzazione.

Per questo l’elezione di Camilla, Karol, Giorgio e Gabriel, con lo straordinario consenso raccolto proprio intorno ai temi dell’istruzione pubblica, è una buona notizia anche per noi italiani, una piccola speranza in fondo al tunnel che nonostante la repressione violenta, i movimenti degli studenti possano ancora cambiare la storia.