Quanto tempo ci toglie l'inefficienza dei trasporti? Lo rivela Trenitardo

L'idea è semplice: vai sul sito (o ti scarichi l'app sullo smartphone), selezioni la città verso cui diretto o da cui sei partito, selezioni la tratta e l'orario del treno. Automaticamente verrà registrato il tuo ritardo, ricavato direttamente dal sito di Trenitalia. Con l'aggiunta di uno sfogo personale, ovviamente. Il ritardo di cui il singolo pendolare è stato vittima va a sommarsi al conteggio totale. Alla fine di ogni giornata i promotori della campagna espongono le statistiche quotidiane sui ritardi, con la tratta con più ritardi e la città con più ritardi. Insomma, una grande banca del tempo perduto, sottratto alle lezioni, allo studio, al tempo libero.

Il sito e l'app sono stati interamente realizzati da due studenti di informatica, militanti de Il Sindacato degli Studenti. Questa iniziativa si inserisce in una più ampia campagna di rivendicazione sul tema del trasporto regionale e interregionale, settore pesantemente colpito da pesanti tagli ai finanziamenti negli ultimi anni, a livello nazionale come a livello regionale. Considerando che il numero di studenti e lavoratori pendolari che scelgono di usare il treno per recarsi quotidianamente nei propri luoghi di lavoro e studio è in costante aumento negli ultimi anni, questa strategia di tagli appare ancora più paradossale. Secondo recenti statistiche i pendolari sono in aumento di quasi 500mila unità, il 20% a livello nazionale (Pendolaria 2012, l'annuale dossier realizzato da Legambiente sullo stato del trasporto nazionale). I tagli del governo nazionale e il costante sottofinanziamento da parte dei governi regionali hanno provocato una diminuzione dei servizi (in pratica treni e tratte in meno) e un aumento del prezzo dei biglietti. La regione Veneto è tra le peggiori in Italia per investimenti nel settore ferroviario, con lo 0,28% di stanziamento fondi sul bilancio; tanto che il trasporto regionale ha registrato una diminuzione del 19,5% nei servizi, causando pratica la cancellazione di 1 un treno su 5, e un aumento del prezzo dei biglietti del 15%. “Invece di pensare solo a nuove Frecce si dovrebbe pensare ad una politica di rifinanziamento e investimento nel trasporto regionale e interregionale.” questa la dichiarazione di Davide Quagliotto, rappresentante in CdA dell'università di Padova, “queste scelte poi sono in forte contrasto con le necessarie politiche di trasporto pubblico per disincentivare l'utilizzo dell'auto privata, dato che ultimi studi ambientali hanno mostrato che la città di Padova è una delle città più inquinate d'Europa.”

“A breve lanceremo un'assemblea aperta per decidere le prossime iniziative della campagna. Seguite gli aggiornamenti sulla pagina Facebook” annuncia Giada Pigatto rappresentante degli studenti nell'ente per il diritto allo studio regionale.

I ragazzi che hanno dato vita alla campagna Trenitardo promettono di non fermarsi e annunciano una grande iniziativa regionale non appena raggiungeranno i 100 giorni di ritardo. Visti i ritmi, purtroppo, non sarà un giorno tanto lontano.