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Caso Aldrovandi, nuova provocazione dei sindacati di polizia

Caso Aldrovandi, nuova provocazione dei sindacati di polizia Foto Radio Città del Capo

Il 15 febbraio scorso, circa 3mila persone hanno sfilato a Ferrara dietro lo striscione "#vialadivisa" per condividere la battaglia della famiglia di Federico Aldrovandi, il giovane morto la notte del 25 settembre 2005 nella cittadina emiliana, a causa delle lesioni causate da quattro poliziotti. La richiesta dei manifestanti, tra i quali c'erano due simboli della ricerca della verità in morti sospette in cui sono coinvolte le forze dell'ordine, Ilaria Cucchi e Lucia Uva, può essere riassunta nell'appello di Lino Aldrovandi, padre del giovane ucciso e ispettore di polizia municipale: "Non credo sia una richiesta così incredibile volere che chi commette atti così aberranti non possa più indossare una divisa". La risposta provocatoria del sindacato di polizia Sap non si è fatta attendere e qualche giorno dopo, il segretario nazionale Gianni Tonelli si è recato a Ferrara per incontrare i quattro agenti e lanciare l'iniziativa #vialamenzogna.

Tre dei quattro poliziotti condannati per l'omicidio Aldrovandi, Paolo Forlani, Enzo Pontani e Luca Pollastri, hanno scelto di incontrare Tonelli, che al termine dell'incontro ha spiegato: "I fatti accaduti destano in loro dolore, ma sanno di essere innocenti e confidano che ci possa essere un domani il modo di riscrivere questa storia. Purtroppo in Italia spesso servono decenni per ricostruire quello che è stato, come dimostrano la storia partigiana e le foibe". Le parole del leader del sindacato di polizia non hanno lasciato indifferenti la famiglia Aldrovandi, in particolare Patrizia Moretti, madre di Federico, che interpellata da un quotidiano locale ha sottolineato: "Dicono che siamo noi a tenerla lunga, ma poi continuano a provocare e offendere e a smentire i fatti acclarati in tre gradi di giudizio".

Peraltro appare assolutamente provocatorio e fuori luogo anche l'accostamento tra le indagini sulla morte di Federico Aldrovandi e la ricostruzione storica dei fatti riguardanti la Resistenza e il Secondo dopoguerra. Nella giornata di mercoledì, però, Tonelli ha rilanciato: "Premettendo che è un diritto di tutti i cittadini dichiararsi innocenti e ambire ad un processo di revisione che possa ribaltare una sentenza di condanna, desidero far rilevare che l'iniziativa del Sindacato Autonomo di Polizia è finalizzata unicamente ad avvicinare i cittadini alla realtà processuale, a partire dal caso Aldrovandi ma non solo, attraverso l'accesso e la pubblicizzazione di tutti i documenti".

Giovedì Patrizia Moretti e suo figlio Stefano hanno scritto al premier Matteo Renzi: "Davvero coloro che hanno causato la morte di mio figlio Federico, continuando a colpirlo e schiacciarlo anche quando del tutto inerme gridava aiuto e basta, non hanno disonorato la divisa che indossavano? Davvero la discrezionalità del corpo di polizia può consentire che quei quattro agenti, a fronte di tanti comportamenti giudicati disonorevoli dai magistrati e dagli stessi vertici di polizia, continuino onorevolmente ad indossare la divisa dello stato? Davvero questo è lo stato di cui dovremmo essere orgogliosi?".

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