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25 Aprile: la vecchia retorica di chi lamenta una vecchia retorica

  • Scritto da  Claudio Riccio
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25 Aprile: la vecchia retorica di chi lamenta una vecchia retorica

Come ogni anno revisionisti e finti benpensanti si scatenano in occasione del 25 Aprile per polemizzare intorno alla ricorrenza della liberazione dell'Italia dal nazifascismo. Non si è fatto attendere Pierluigi Battista, che dalle colonne del Corsera di due giorni fa ha scritto un editoriale polemico e superficiale in cui punta il dito tanto contro gli studenti neofascisti, che nei giorni scorsi hanno contestato un partigiano al Liceo Avogadro di Roma, quanto contro chi nell'ANPI ha preso posizione dichiarando che Alemanno e Polverini non sono invitati al corteo romano del 25 Aprile.

Battista parla dei gruppi neofascisti definendoli "riserve indiane", soprassedendo sul fatto che si tratta di gruppi sempre più pericolosi, violenti, responsabili di aggressioni e reati d'ogni genere, spesso con il benestare di alcune aree istituzionali del PdL. Si tratta degli stessi gruppi che che in queste giorni hanno tappezzato la Capitale di manifesti che esaltano i "repubblichini di Salò".

Tornando poi sulle polemiche di questi giorni intorno al mancato invito ad Alemanno e Polverini, Battista attacca l'ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia. Sui motivi di tale scelta dell'ANPI vorremmo ricordare come proprio il sindaco Alemanno abbia in questi anni sostenuto molti di questi gruppi neofascisti, ad esempio acquistando lo stabile occupato di Casa Pound per la modica cifra di 11.800.000 €, usando soldi pubblici per mettere al sicuro l'occupazione neofascista. 

Stupisce come neanche davanti all'ascesa di Le Pen, che nelle elezioni francesi ha raggiunto il risultato record di 18,7%, i giornali italiani siano in grado di fare una riflessione attenta sull'attualità del 25 Aprile.

Tutti si affannano a parlare di memoria condivisa, anche chi continua a sostenere tesi e gruppi neofascisti o d'ispirazione fascista, anche chi continua ad attuare politiche razziste e securitarie, anche chi del 25 Aprile del 1945 non ha evidentemente compreso nulla.

Si rassegnino questi signori. La memoria è di parte. C'era e continua ancora ad esserci una parte giusta e una sbagliata. A ciascuno la scelta.

articolo di Pierluigi Battista

Ultima modifica ilLunedì, 21 Ottobre 2013 15:30
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