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Ex colorificio: dopo lo sgombero solo furti, danni e degrado

Dopo lo sgombero l'ex Colorificio torna ad essere un luogo di desolazione, abbandono e sciacallaggio. Questa mattina il Municipio dei Beni Comuni è rientrato dentro l'ex Colorificio, con l'autorizzazione del PM, per verificare lo stato degli oggetti e delle attrezzature appartenenti a decine di associazioni, rimasti all'interno dello stabile, sotto la custodia legale affidata dal Tribunale di Pisa al proprietario. Si tratta di beni del valore di migliaia di euro, frutto del lavoro collettivo di anni e oggi inutilizzate per l'assenza di uno spazio che ospiti le attività delle associazioni del Municipio dei Beni Comuni.

Convegno anti-gay a Firenze: Renzi concede Palazzo Vecchio.

Sarà proprio Palazzo Vecchio, sede del Comune di Firenze, ad ospitare una manifestazione dichiaratamente omofoba come “Manif Pour Tous” il 19 Gennaio.

L'appuntamento dell'ala estremista del cattolicesimo reazionario è alle 10 del mattino in Piazza della Signoria, ogni partecipante, riportano gli organizzatori, sarà in piedi dinnanzi ad una candela e un libro (dal titolo non offensivo) che leggerà in silenzio. Dopo questa azione dimostrativa il sit-in si sposterà dentro il Salone dei Cinquecento per tenere una tavola rotonda organizzata dalla società di produzione televisiva Dominus Production dal tema: “proposta di legge scalfarotto: quali criticità per la costituzione, le politiche dei minori ed i mass media?”

Pisa: rioccupato e sgomberato per la seconda volta l'ex Colorificio "non ci arrendiamo"

Aggiornamenti:
Nonostante le trattative con questura e sindaco la polizia ha sgomberato l'ex colorificio trascinando i "cittadini del municipio dei beni comuni" all'esterno della struttura, lasciandola ancora una volta al degrado e la speculazione.

Dal colorificio è partito un corteo che ha raggiunto piazza Manin. Alle 17 è convocata un'assemblea pubblica.

 

Oggi 7 dicembre 2013 più di un centinaio di cittadine e cittadini appartenenti al Municipio dei Beni Comuni hanno riaperto nuovamente l'ex Colorificio Liberato, sequestrato e sgomberato il 26 ottobre al seguito di una sentenza legale ma ingiusta che aveva riconsegnato al degrado e all'abbandono uno spazio vitale, necessario per la città. "Una riapertura attesa - affermano dal Municipio dei Beni Comuni - già ampiamente annunciata da quella piazza che il 16 novembre scorso aveva lanciato il proprio assedio allo stabile di via Montelungo, e che ha finalmente praticato il proprio 'atto di cittadinanza' riaprendo ufficialmente nella giornata odierna le attività praticate all'ex Colorificio Liberato". 

Da Rosarno a Pisa, passando per il Nord Africa

Riceviamo e pubblichiamo da parte del Municipio Dei Beni Comuni di Pisa.

UNA TONNELLATA DI ARANCE IN SOLIDARIETÀ CON IL MUNICIPIO DEI BENI COMUNI

L'associazione Sos Rosarno ha donato al Municipio dei Beni Comuni una tonnellata di arance il cui ricavato verrà impiegato per la riapertura e lo sviluppo di uno spazio sociale a disposizione dei bisogni e delle esigenze della cittadinanza.

Sos Rosarno è un'associazione di promozione sociale che riunisce piccoli contadini, pastori e produttori agrocaseari, braccianti immigrati, disoccupati e attivisti, oltre che piccoli artigiani e operatori di turismo responsabile, per dare forma collettiva a un’economia locale solidale, con al centro la terra e come orizzonte lo sviluppo sostenibile, nel segno della decrescita.

Una tonnellata di arance del profondo sud in arrivo a Pisa presso il Centro di Accoglienza Autogestito di via Pietrasantina, e in solidarietà alle numerose battaglie dell'ex-Colorificio Liberato: perché?

"Queste arance - spiegano dal Municipio dei Beni Comuni - sono per noi non solo la prova di come si possano tessere reti sociali al di fuori delle logiche di mercato, ma anche l'emblema di come città e campagna possano ricostruire un legame nuovo, non più mediato dalla competizione, dallo sfruttamento del lavoro bracciantile di numerosi migranti".

"Queste arance - proseguono dal Municipio - hanno il profumo della libertà, ricostruiscono legami di solidarietà virtuosi, restituiscono alla realtà quotidiana la possibilità del cambiamento. Non è un caso che un carico di arance per l'Ex-Colorificio Liberato, dopo lo sgombero delle attività, venga scaricato e nei prossimi giorni distribuito presso il Centro di Accoglienza di Via Pietrasantina. Un luogo che, pur con molti limiti, da spazio - ghetto si è trasformato in un punto di incontro e integrazione, grazie alle relazioni sociali che sono nate fra i ragazzi profughi e la rete cittadina del Municipio dei Beni Comuni".

"L'arrivo di questa graditissima frutta - insisotno dal Municipio dei Beni Comuni - vuole anche ricordare all'amministrazione comunale come i ragazzi profughi, tutti aventi protezione internazionale e asilo politico, siano da più di due mesi senza acqua calda e luce. Da Rosarno, terra ormai eletta a modello di sfruttamento del lavoro migrante, terra afflitta dall'ingiustizia dei processi globali neoliberali, arriva un carico di arance 'complice' di essere il frutto della costruzione collettiva del bene comune e dei diritti di tutti, in un luogo come il Centro di Accoglienza dove i diritti umani spesso sono stati calpestati, ignorati".
"Il Municipio dei Beni Comuni - in conclusione - ringrazia di cuore Sos Rosarno. Quanto sta accadendo è la dimostrazione di come, anche al di fuori del territorio pisano, la nostra esperienza sia naturale propulsore di relazioni sociali estese, che abbracciano soggetti e luoghi capaci di mutare condizioni di oppressione in occasioni di emancipazione".

Municipio dei Beni Comuni - Pisa

Il giurista Ugo Mattei: "l'ex colorificio liberato ha diritto a resistere"

“Mi pare che l'ex Colorificio Liberato sia in questi giorni un luogo simbolico di un momento molto triste dei recenti anni del paese. Il 23 settembre il Tribunale di Pisa ha scritto una pagina reazionaria nella storia del nostro diritto, dando ragione a una proprietà assenteista, parassitaria, estrattiva, senza legami con il territorio, rispetto al laboratorio generoso di una proprietà generativa, responsabile, come era ed è il Municipio dei Beni Comuni”. Sono alcune delle parole pronunciate dal prof. Ugo Mattei, celebre giurista, docente di Diritto Civile, nonché uno dei padri della lotta per il riconoscimento dei Beni Comuni in Italia, che nella mattinata odierna (domenica primo dicembre, ndr.) davanti ai cancelli di via Montelungo 70, a Pisa, ha voluto esprimere un commento proprio sulle recenti vicende che hanno interessato l'ex Colorificio Liberato, ancora posto sotto sequestro e dal quale il 28 ottobre 2013 sono state sgomberate le attività del Municipio dei Beni Comuni.

Il Macrolotto di Prato come la Rana Plaza di Dacca: la globalizzazione delle violazioni dei diritti

Una sala adibita a dormitorio all’interno della fabbrica. Loculi-dormitori di cartongesso e cartone. Una morte annunciata, una strage. 7 morti e 2 ustionati gravi. Lavoratori morti sul  luogo di lavoro che diviene spazio di vita, prigione esistenziale: il Pronto Moda italiano ed europeo fondato sullo sfruttamento dei lavoratori, molto spesso cinesi, sottopagati, sfruttati, schiavizzati quotidianamente. Il lavoro che priva della dignità, il lavoro privato dei diritti a cui sono costretti i lavoratori cinesi nell’area franca di Prato. Una vergogna: tutti sanno, nessuno fa nulla. Servono questi lavoratori, servono al sistema del profitto che pone al di sopra di tutto il denaro, poi la persona.

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